- Il comitato di Bioetica ha stabilito all’unanimità non è possibile «adottare misure coercitive contro la volontà attuale della persona».
- Secondo la maggioranza, i medici non possano «contemplare passivamente la morte del detenuto che digiuna». Per la minoranza è inviolabile il diritto a non subire trattamenti sanitari contro la propria volontà.
- Intanto, il legale di Cospito ha depositato al tribunale di sorveglianza di Milano una richiesta di differimento pena per motivi di salute, chiedendo i domiciliari a casa di una delle sorelle dell'anarchico.
Dopo un mese di lavoro, il Comitato nazionale di bioetica ha consegnato al ministero della Giustizia le risposte ai quesiti che gli erano stati posti. In teoria, quesiti astratti sulla gestione di un paziente sotto custodia dello Stato che rifiuti le terapie medica. In concreto, domande che evidentemente riguardano il caso di Alfredo Cospito, l’anarchico da oltre 135 giorni in sciopero della fame contro il regime di carcere duro a cui è sottoposto. Il risultato è stato un lungo parere con d



