- La decisione del Consiglio di Stato che ha annullato la nomina di Prestipino potrebbe essere aggirata, ma tutto dipende dai mutati rapporti di forza al Csm rispetto al 2020.
- L’ipotesi in campo era quella di far perdere interesse ai proponenti il ricorso, Marcello Viola e Francesco Lo Voi assegnandoli ad altri uffici.
- Ma il consiglio spaccato sulla nomina del presidente del tribunale di Roma dimostra come questa strada sia oggi se non impossibile, comunque più aleatoria.
La sentenza del Consiglio di Stato che ha annullato la nomina del procuratore capo di Roma, Michele Prestipino, certifica come la Capitale sia la grande questione irrisolta del Consiglio superiore della magistratura. I giudici amministrativi hanno bollato come «illegittima» e «illogica» la nomina dell’allora aggiunto al vertice della più grande procura d’Europa e dato ragione in due gradi di giudizio al procuratore generale di Firenze, Marcello Viola, escluso dalla competizione a causa dello



