- Intervista all’ex procuratore capo di Palermo. Sul processo trattativa dice: «Aspettiamo le motivazioni per capire le ragioni delle assoluzioni. Ma orribile l’orgiastico sabba di insulti a chiunque osasse riproporre le tesi dell’accusa con osservazioni critiche sulla sentenza d’appello».
- Chi ha avuto fortune mediatiche e professionali dopo i processi dice: «Antonio Ingroia e Nino Di Matteo dei quali - se non si è prevenuti o peggio - è impossibile disconoscere le qualità professionali e l’impegno coraggioso sempre dimostrati. Quanto al versante politico, se parliamo di Ingroia dovremmo parlare anche di Peppino Di Lello, Giuseppe Ajala, Pietro Grasso e non solo».
- Sull’attuale crisi della magistratura commenta: «Occorre che i magistrati scaccino i mercanti dal tempio e nel tempo stesso sono necessarie robuste riforme, sia del Csm che dell’ordinamento giudiziario. Ma riforme vere, non pretesti per ottenere finalmente il risultato di costringere la magistratura, soprattutto i pm, in un angolo».
Caselli: «Nella lotta alla mafia dopo grandi attivismi arriva sempre la fase della tregua»
08 ottobre 2021 • 18:30Aggiornato, 08 ottobre 2021 • 19:25