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L’assassino di Lidia Miljkovic aveva appena ricevuto l’affido congiunto dei figli, nonostante fosse stato condannato per violenza. La ministra Cartabia ha chiesto all’ispettorato di avviare accertamenti sul caso, per capire se ci siano stati errori giudiziari sul caso.
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Come sia stato possibile che gli sia stato comunque concesso in sede di separazione l’affido condiviso dei figli minori è tristemente spiegabile: nel 96 per cento dei casi i tribunali ordinari non acquisiscono gli atti penali e non ne tengono conto per decidere sull’affido.
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Attualmente, sono ferme al Senato due proposte di legge che dovrebbero colmare questa lacuna. Il primo prevede di rafforzare le misure di prevenzione in caso di violenza domestica e nei confronti delle donne e rende obbligatorio l’ascolto del minore. Il secondo prevede invece che i padri autori di violenza domestica non siano concessi gli incontri nemmeno protetti con i figli.
Il femminicidio di Vicenza è l’ennesima, tragica dimostrazione di come il sistema giudiziario italiano non preveda ancora strumenti adeguati a difendere le donne. L’omicidio di Lidia Miljkovic ha avuto come antefatto proprio uno dei cortocircuiti più comuni: la mancata comunicazione tra processo civile e processo penale. I fatti Zlatan Vasiljevic ha ucciso l’ex moglie Lidia Miljkovic, poi ha sparato anche alla nuova compagna Gabriela Genny Serrano e infine si è suicidato. L’omicidio della e



