Cari lettori,

innanzitutto buon 2022. L’anno nuovo è iniziato senza particolari novità sul fronte della giustizia, con la riforma dell’ordinamento giudiziario avviata sì ma ancora senza gli emendamenti scritti del ministero della Giustizia, che pure erano stati promessi prima di Natale. Intanto, ho redatto uno schema riassuntivo delle principali riforme del 2021.

Telegraficamente, qui i tre argomenti da tenere d’occhio e che saranno caldi nel corso di tutto il 2022:

- La decisione della Corte costituzionale, attesa per febbraio o marzo, sull’ammissibilità dei sei quesiti referendari sulla giustizia.

- La riforma dell’ordinamento giudiziario in vista delle elezioni del Consiglio superiore della magistratura in luglio.

- La geografia giudiziaria, con la soppressione entro settembre di alcuni tribunali minori, che già stanno scaldando gli animi nei fori interessati.

Ora invece, e fino a febbraio, il dibattito pubblico sarà monopolizzato dal dibattito sul Quirinale.

Per questo vi segnalo Il grande gioco del Quirinale, un podcast curato da me che accompagna alla scoperta delle storie nascoste del Colle e che può essere un utile approfondimento in vista dell’inizio delle votazioni, il 24 gennaio.

Ritorniamo però alle notizie di giustizia.

Il whistleblowing

Il presidente dell’Anac, Giuseppe Busia, ha ricordato la necessità di recepire la direttiva europea del 2019 in materia di tutela del whistleblowing, ovvero chi segnala illeciti avvenuti nel proprio ambiente di lavoro.

Il decreto legislativo di recepimento, che dovrebbe incentivare l’emersione di fenomeni illeciti come la corruzione, è stato chiesto anche dal presidente della commissione Giustizia alla Camera, Mario Perantoni, del Movimento 5 Stelle. “Chi segnala illeciti nel pubblico e nel privato va ascoltato e protetto, perchè è uno strumento 'attivo' ed efficace nella lotta alla corruzione, molto difficile da snidare per la stessa natura del reato".

La direttiva è oggetto della legge e delegazione europea: una volta approvata, il governo potrà esercitare quanto prima la delega per il recepimento per evitare eventuali procedure di infrazione.

Qui Milano #1: Processo a Piero Amara

Il 7 febbraio si terrà l’udienza preliminare a carico di Piero Amara e Vincenzo Armanna, l’ex legale esterno ed ex manager di Eni, e altre persone accusate di calunnia nei confronti dell'allora avvocato dello stesso Armanna, il legale Luca Santa Maria, in una tranche dell'inchiesta della Procura di Milano sul cosiddetto "falso complotto Eni". Si tratta di un filone minore dell’inchiesta principale, iniziata nel 2017 e che è stata chiusa il 10 dicembre scorso dal procuratore aggiunto Laura Pedio e dai pm Civardi e Di Marco. Si tratta della stessa inchiesta da cui sono usciti i famosi “verbali di Amara” da cui emergeva l’esistenza della presunta loggia Ungheria.

Qui Milano #2: indagini sui magistrati

La procura di Brescia ha riaperto le indagini sui magistrati milanesi Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro, accusati di omissione d’atti d’ufficio nell’ambito del procedimento per corruzione internazionale Eni-Nigeria, che si è concluso in primo grado con l’assolzione dei vertici della società petrolifera.

Il procuratore di Brescia Francesco Prete e il suo sostituto Donato Greco hanno chiesto altri 6 mesi, dopo aver sentito i due pm milanesi che si erano sottoposti a interrogatorio a inizio dicembre. Proprio da qui sono derivate le necessità di ulteriori approfondimenti.

L’indagine, molto delicata, è nata dalle dichiarazioni del pm milanese Paolo Storari, che ha accusato i colleghi di non aver depositato atti utili alla difesa nel processo Eni-Nigeria, perchè dimostravano l’inattendibilità del teste Armanna.

Efficienza del processo penale

E' stato istituito il Comitato tecnico-scientifico per il monitoraggio sull'efficienza della giustizia penale, un organismo di consulenza per il raggiungimento degli obiettivi del Pnrr.
Il Comitato è presieduto dalla ministra della Giustizia o da un suo delegato e i suoi componenti durano in carica tre anni. Ne fanno parte tra gli altri Vinicio Nardo, presidente dell'Ordine degli avvocati di Milano, i magistrati Giovanni Salvi, procuratore generale della Cassazione, Giovanni Canzio, primo presidente emerito della Suprema Corte, Giuseppe Ondei, residente della Corte di appello di Milano, alcuni professori universitari, dirigenti del ministero della Giustizia, funzionari della Banca d'Italia e dell'Istat.

L’allarme di Area

Il gruppo associativo progressista di Area ha pubblicato un documento in cui avverte che “le condizioni di lavoro, l'organico effettivo dei giudici, l'attuale - anche se finalmente in via di superamento - carenza del personale amministrativo, rendono - in molti uffici ed allo stato attuale - probabilmente impossibile il raggiungimento dell'obiettivo nazionale sotteso all'innovazione dell'Ufficio per il Processo", ovvero "la riduzione dell'arretrato e dei tempi del processo".

L’ufficio del processo, una delle innovazioni di cui la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, va più fiera, sarebbe dunque a rischio prima ancora di cominciare a svolgere la sua funzione.

Secondo Area, "è urgente che siano adottati tutti gli interventi necessari sia a recuperare i nostri Palazzi di Giustizia sia ad adeguarli alle nuove necessità”.

Inoltre, sottolinea un rischio: che i magistrati, sotto ulteriore pressione produttiva, “sviluppino una tendenza alla standardizzazione impropria delle decisioni".

Rilievi che verranno ascoltati dal Ministero, che è ancora alle prese con le ultime limature della riforma dell’ordinamento giudiziario.

Cartabia interviene sul carcere

Poco prima di Natale, la commissione per l’innovazione del sistema penitenziario ha inviato al ministero della Giustizia la relazione finale che indica quali aspetti vadano riformati.

La ministra Marta Cartabia ha detto che "da gennaio il carcere sarà la mia priorità”. Valuterà le proposte nella relazione ed elaborerà con il Dap un piano di azione. “Il mio obiettivo è introdurre cambiamenti molto concreti, che incidano anzitutto livello amministrativo allo scopo di migliorare la vita quotidiana di chi vive e lavora in carcere''.

Il Tar blocca le elezioni dei commercialisti

Il Tar del Lazio, con decreto monocratico pubblicato il 4 gennaio 2022, ha “sospeso l'efficacia del provvedimento del Consiglio nazionale dei commercialisti" di dicembre, nel quale si era deciso di proseguire le operazioni elettorali dei Consigli degli Ordini territoriali dei commercialisti, “fissando per i giorni del 20 e 21 gennaio 2022 le date per le assemblee elettorali".
La trattazione collegiale è fissata per il 28 gennaio 2022, per ora dunque rimangono ancora nelle funzioni  Rosario Giorgio Costa, Paolo Giugliano e Maria Rachele Vigani, i tre commissari straordinari del Consiglio nazionale nominati dal ministero della Giustizia dopo le dimissioni dell'ex presidente Massimo Miani.

Magistrati onorari: massimo 8 giorni di lavoro?

Uno dei grandi irrisolti del nostro sistema giustizia è il ruolo dei magistrati onorari. Sono inseriti anche nell’ufficio del processo per coadiuvare i togati nello smaltimento dell’arretrato ma il loro inquadramento professionale rimane un’incognita. Da anni chiedono il riconoscimento della loro situazione giuridica ai fini sia della retribuzione che delle tutele lavorative e una sentenza europea ha dato loro ragione.

Ora sorge anche un nuovo problema, evidenziato con una nota da Feder M.o.t., la federazione dei magistrati onorari di tribunale.

Ad una lettura coordinata tra il testo vigente fino al 31 dicembre 2021 e quello conseguente all’entrata in vigore della legge di bilancio, parrebbe emergere come, quando sarà possibile optare per l’esercizio delle funzioni in via esclusiva o in via non esclusiva, si applica il disposto dell’articolo 1 comma tre, terzo periodo, del citato decreto legislativo 116/2017.

Tale norma prevede che al magistrato onorario non possa essere richiesto un impegno superiore a due giorni la settimana e, quindi, complessivamente un impegno mensile superiore a otto giorni.

La richiesta di un impegno superiore da parte del capo dell’ufficio potrebbe costituire chiara violazione normativa e impedire, in tal modo, la legittima liquidazione delle attività svolte oltre il detto limite, nonché problematiche di copertura INAIL come previste dalla l.116/2017 sugli infortuni.

Tradotto: ci si potrebbe ritrovare ad avere magistrati onorari non impiegabili per più di otto giorni al mese. Proprio ora che il ministero punta a velocizzare i processi, smaltire l'arretrato e i gli onorari sono stati inseriti nell'ufficio del processo.

nomine

La procuratrice aggiunta Marzia Sabella è stata nominata vicario reggente della procura di Palermo, in seguito alla nomina di Francesco Lo Voi a capo della procura di Roma e del vicario Salvatore De Luca a capo della Procura di Caltanissetta.

Dai fori: Avezzano

Seicento avvocati della Marsica hanno dichiarato l’astensione, in tre fasi e per tre mesi complessivi, per protestare contro la soppressione del tribunale di Avezzano (L'Aquila), prevista per settembre. La riforma prevede in Abruzzo la chiusura dei tribunali di Sulmona (L'Aquila), Vasto e Lanciano (Chieti).

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