-
Il disegno di legge che punisce chi propone cause temerarie contro i giornali giace dal 2018 al Senato, presentato dal giornalista e senatore 5S Primo Di Nicola, che subì una causa da 1 miliardo di lire da Massimo D’Alema.
-
Ora potrebbe tornare in calendario per settembre: favorevoli ci sono il Movimento 5 stelle e il Partito democratico. Dubbiosi, invece, Italia Viva, Forza Italia e Lega.
-
Ma, se la politica volesse, ci sarebbe anche la strada certa del ddl civile: nel maxi emendamento del governo infatti c’è già la previsione di modificare l’articolo 96 del codice di procedura civile e basterebbe ampliarla.
La libertà di stampa è un principio che nella teoria (e nelle dichiarazioni pubbliche) tutti difendono. In parlamento invece latitano e la legge che dovrebbe introdurre una responsabilità aggravata in caso di cause temerarie contro giornali e giornalisti è da tempo sparita dall’ordine dei lavori. La questione si ripropone con frequenza allarmante nella vita di tutti i giorni dei quotidiani: a Domani è successo, seppur in modo anomalo, la settimana scorsa. Eni ci ha mandato una diffida ad ad



