- Il ddl di riforma dell’ordinamento giudiziario dovrebbe contenere una serie di previsioni per mettere fine a due aspetti controversi nella carriera dei magistrati: le porte girevoli con la politica e il meccansimo del collocamento fuori ruolo.
- Il più recente caso di magistrato prestato alla politica e poi ritornato a svolgere il suo ruolo, ma senza abbandonare la carica pubblica, è quello di Catello Maresca. La cosa è possibile secondo il testo unico sugli enti locali e il suo non è l’unico caso, ma la riforma dovrebbe renderlo impossibile.
- La questione del grande numero di fuori ruolo è stata recentemente sollevata con una interpellanza urgente al governo dal deputato di Azione, Enrico Costa, visti i dati sulla carenza di organico nei palazzi di giustizia e sulla mole di arretrato che appesantisce i tribunali.
Il testo scritto non esiste ancora ma dovrebbe venire presentato nei prossimi giorni. Tuttavia, il ddl di riforma dell’ordinamento giudiziario dovrebbe contenere anche una serie di previsioni per mettere fine a due aspetti controversi nella carriera dei magistrati: la possibilità di candidarsi alle elezioni e di venire collocati fuori ruolo dalle funzioni requirenti o giudicanti per svolgere funzioni a uffici internazionali, oppure per diventare capi di gabinetto e funzionari nei ministeri. E



