Giustizia

Migranti, gli errori di Piantedosi: guida alle leggi nazionali e internazionali sugli sbarchi

La nave di soccorso Geo Barents battente bandiera norvegese trasporta 572 migranti ed è arrivata al porto di Catania, in\\u00A0Sicilia, domenica 6 novembre.\\u00A0(AP Photo/Salvatore Cavalli)
La nave di soccorso Geo Barents battente bandiera norvegese trasporta 572 migranti ed è arrivata al porto di Catania, in Sicilia, domenica 6 novembre. (AP Photo/Salvatore Cavalli)
  • La vicenda della nave Humanity 1 presenta profili di contrasto con norme interne e internazionali per quanto attiene non solo al soccorso delle persone in mare, ma anche all’esame del loro diritto all’asilo.
  • Da un lato, non si fornisce un porto sicuro a tutte persone soccorse, violando il diritto del mare; dall’altro lato, rimandare al largo coloro i quali non presentano problemi di salute, senza averne esaminato il diritto all’asilo, può configurare un respingimento collettivo in violazione di convenzioni internazionali.
  • Infine, non pare corretto reputare che competente all’accoglienza e all’esame delle istanze di asilo sia lo Stato di bandiera dell’imbarcazione di soccorso. La nave non può essere considerata “luogo” di primo approdo, bensì “mezzo” per arrivare al luogo primo approdo.

Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, prova a superare Matteo Salvini, ex titolare dello stesso dicastero, ma in peggio. Con il decreto del 4 novembre scorso, firmato anche dai ministri della Difesa e delle Infrastrutture, ha vietato «alla nave Humanity 1 di sostare nelle acque territoriali nazionali oltre il termine necessario ad assicurare le operazioni di soccorso e assistenza nei confronti delle persone che versino in condizioni emergenziali e in precarie condizioni di salute». Nella no

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