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Il quesito sulla scheda arancione al referendum del 12 aprile riguarda le motivazioni per cui si può disporre la misura cautelare. Votando sì, ci si esprime per ridurre la possibilità di trattenere in carcere un indagato prima del processo.
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Secondo i promotori, con modifica si ridurranno i casi di indagati che scontano una misura cautelare in carcere senza una sentenza che li condanni e che quindi – nei casi più gravi – finiscano in carcere come forma di pena anticipata.
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Secondo i critici, invece, non esiste un abuso delle misure cautelari che vengono disposte a tutela dell’ordine e della sicurezza dei cittadini. Addirittura, secondo alcuni giuristi, questo quesito rischia di generare l’effetto opposto rispetto a quello desiderato, creando un cortocircuito.
Il quesito sulla scheda arancione al referendum del 12 aprile, che si terrà insieme alle elezioni amministrative, riguarda le motivazioni per cui si può disporre la misura cautelare. Votando sì, ci si esprime per ridurre la possibilità di trattenere in carcere un indagato prima del processo. In particolare, il quesito prevede di eliminare dall’articolo 274 del codice di procedura penale una parte che riguarda il pericolo di reiterazione di reato. La questione di procedura è complicata. Ne



