bocciati i quesiti su cannabis e responsabilità delle toghe

Referendum: Amato porta la Consulta in politica e sfida il parlamento

LaPresse
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  • La Consulta ha ammesso cinque quesiti referendari sulla giustizia, in materia di incandidabilità, limitazione delle misure cautelari, separazione delle funzioni dei magistrati, eliminazione delle firme per l'elezione dei togati del Csm e voto dei laici nei consigli giudiziari; ha invece dichiarato inammissibili i quesiti sulla cannabis e sulla responsabilità diretta dei magistrati, come aveva fatto ieri sull’eutanasia.
  • Il presidente Giuliano Amato stravolge la prassi della Corte costituzionale, ne diventa la voce e la trascina in politica: «Ho ritenuto giusto ripristinare un’usanza lontana della Corte: quella di tenere una conferenza stampa per spiegare decisioni che interessano particolarmente l’opinione pubblica».
  • Altrettanto chiaro è che il suo interlocutore sono i cittadini intesi come opinione pubblica, con cui Amato sembra voler stabilire un rapporto diretto rivendicando per la Corte il coraggio di aver affrontato quelli che lui definisce «conflitti valoriali, che sono i più difficili da comporre ma stanno diventando i più importanti».

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