- Parallelamente all’attività in parlamento, la Lega si sta preparando anche a un’altra data importante per la giustizia: il 12 giugno, il giorno del ballottaggio alle elezioni amministrative, si voterà infatti anche su cinque quesiti referendari proprio in materia penale e di ordinamento giudiziario.
- Nessuno nella Lega è disposto a scommettere sul fatto che i referendum raggiungano il quorum. Contro remano due fattori. Il primo è la complessità dei quesiti, su temi su cui non è facile mobilitare l’opinione pubblica. Il secondo è il fatto che si voti in una sola giornata.
- Inoltre tre quesiti referendari riguardano previsioni che saranno modificate dalla riforma dell’ordinamento giudiziario: quelli sulle firme per candidarsi al Csm, sulla separazione delle funzioni e sul voto degli avvocati nei consigli giudiziari.
La riforma dell’ordinamento giudiziario arriva in aula alla Camera il 19 aprile, dopo un turbolento percorso di mediazione tra le posizioni dei partiti di maggioranza. Contiene lo stop alle cosiddette porte girevoli tra politica e magistratura; la modifica della legge elettorale del Csm e una serie di novità nel metodo di valutazione dei magistrati e di nomina per i ruoli di vertice negli uffici giudiziari. L’obiettivo è quello di approvarla, in entrambi i rami del parlamento, entro maggio:



