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È in corso uno scontro tra Consiglio di Stato e Csm sulla sindacabilità del giudizio nelle nomine dei magistrati. Il ddl di riforma dell’ordinamento giudiziario, irrigidendo ancora le regole, aumenterà il rischio ricorsi.
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Di fatto il Consiglio di Stato, sentenza dopo sentenza, ha costruito una giurisprudenza che gli assegna precisi margini di sindacabilità su una prerogativa costituzionale del Csm sulle nomine, che i più intransigenti difensori dell’autonomia della magistratura considerano invece insindacabile.
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La riforma prevede la codificazione dei criteri sulla base dei quali effettuare le nomine, raccogliendo le circolari del Csm. Proprio questa codificazione produrrà un irrigidimento dei criteri, a quel punto immutabili, se non attraverso un nuovo atto legislativo del parlamento.
La riforma del Csm aumenta il potere del Consiglio di Stato
17 gennaio 2022 • 20:58