Si è concluso lo spoglio per le elezioni suppletive al Consiglio superiore della magistratura, per sostituire il togato Marco Mancinetti di Unicost, sesto a dimettersi in seguito allo scandalo Palamara.

La vittoria è andata alla toga di Magistratura Indipendente, Tiziana Balduini, che proviene dal tribunale di Roma e ha conquistato 2086 voti su 5710, sconfiggendo il candidato di Area Luca Minniti, che si è fermato a 1637 preferenze.

Molto indietro, invece, i candidati delle altre correnti: Mario Cigna di Unicost si è fermato a 1011 voti, mentre Marco D’Orazi di Magistratura e Indipendenza ad appena 526.

Il risultato consegna un posto in più al Csm alla componente conservatrice delle toghe, che ha iniziato una fase di rinnovamento interno proprio dopo lo scandalo Palamara con un ricambio dei vertici associativi.

Voci interne al gruppo parlano di «risultato storico» ma soprattutto indicano l’obiettivo: «Ora viene il difficile: vigilare affinchè il ministero della Giustizia, gestito da magistrati di Area, non realizzi una legge elettorale per il Csm a doppio turno, che favorisca le intese a monte tra Area e quel che resta di Unicost».

E’ evidente, quindi, che il rinnovato equilibrio interno al Csm renderà ancora più difficile l’iter di approvazione della riforma del Consiglio, che si trova al vaglio del Parlamento e che prevede appunto una riscrittura della legge elettorale.

Mi, infatti, passa ora da 3 a 4 togati (di cui tre donne): Antonio D’Amato, Loredana Miccichè, Maria Paola Braggion e ora Tiziana Balduini.

© Riproduzione riservata