- Il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, approvato nel 2019 e che entrerà in vigore nella sua totalità dal giugno 2021, ha l’obiettivo di fornire uno strumento rapido ed efficace di risoluzione delle crisi.
- Tuttavia, l’intento di semplificare le procedure rischia di scontrarsi contro una macroscopica lacuna nel testo del decreto. L’articolo incriminato è il 27, che disciplina quale tribunale è competente nei procedimenti di regolazione della crisi o dell’insolvenza.
- Se si interpreta in modo letterale la norma, emerge un problema di quale tribunale sia competente e si innesca un cortocircuito.
Il nuovo codice della crisi d’impresa e dell’insolvenza, approvato nel 2019 e che entrerà in vigore nella sua totalità dal giugno 2021, ha l’obiettivo di fornire uno strumento rapido ed efficace di risoluzione delle crisi. Il nuovo procedimento «unitario», che invece è già entrato in vigore, dovrebbe avere due caratteristiche: celerità, grazie alla priorità di trattazione, e unitarietà in un’unica sede, il tribunale dell’impresa. Tuttavia, l’intento di semplificare le procedure rischia di scontr



