- Il primo ministro dello stato ebraico, Naftali Bennett, si era recato in pompa magna a Mosca lo scorso 5 marzo per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, proponendosi come interlocutore delle parti in guerra.
- A distrarre Bennett c’è il fatto che nello stato ebraico è in corso una crisi sul piano della sicurezza. Il premier è impegnato ad evitare un’escalation con i palestinesi e a riportare la calma sul fronte domestico.
- I margini di dialogo si sono rivelati scarsi e Ankara si è imposta sulla scena della mediazione. Il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu ha promesso di ospitare nuovamente gli omologhi di Russia e Ucraina.
Che fine hanno fatto i tentativi di mediazione di Israele in Ucraina? La domanda è lecita dopo che il primo ministro dello stato ebraico, Naftali Bennett, si era recato in pompa magna a Mosca lo scorso 5 marzo per incontrare il presidente russo Vladimir Putin, proponendosi come interlocutore delle parti in guerra. Il premier, un religioso, aveva giustificato la violazione del sabato ebraico col fatto che il viaggio avrebbe permesso di “salvare vite umane”, ma da allora di vite ne ha salvate b



