- Il 15 agosto 1971 venne interrotta la convertibilità del dollaro, avviando una lunga agonia del sistema di Bretton Woods che fissava i tassi di cambio e il valore aureo delle monete.
- Il sistema era in crisi già da alcuni anni perché la domanda di moneta mondiale cresceva più della disponibilità di oro e gli Usa creavano troppi dollari che soffrivano l’ostilità di diversi Paesi e l’impopolarità della guerra del Vietnam.
- Subentrarono i cambi flessibili che danno più autonomia alle politiche monetarie nazionali ma che hanno generato disordine monetario, alimentando la speculazione anche per l’aumento della mobilità internazionale dei capitali.
Domenica scorsa è stato il cinquantenario del cosiddetto Nixon shock con cui il 15 agosto del 1971 venne interrotta la convertibilità del dollaro in oro. Ma la morte ufficiale del sistema di Bretton Woods avvenne quasi 7 anni dopo. È solo dal 1° aprile 1978 che fra le monete del mondo vige un regime di cambi liberamente fluttuanti. In quella data entrò in vigore il 2° emendamento dello Statuto del Fondo monetario internazionale che doveva essere approvato da almeno tre quinti dei Paesi membri



