- La questione dell’embargo petrolifero alla Russia inizia ad assomigliare alla gestione della crisi dei conti truccati della Grecia nel 2009: una battaglia politica all’apparenza laterale, ma che se gestita male può minare la tenuta dell’Unione europea e la credibilità del suo intero progetto.
- Lo schema, che ormai si ripete su base settimanale, è questo: un grande paese o un vertice delle istituzioni dice che è fondamentale vietare l’importazione del petrolio russo, che finanzia la guerra in Ucraina. Un paese medio piccolo, l’Ungheria di Viktor Orban o uno dei suoi sodali come la Slovacchia, si oppone.
- Il Consiglio europeo del 30 e 31 maggio è l’ultima vera occasione diplomatica per evitare la disfatta di immagine e di sostanza.
A che serve l’Unione europea se non riesce ad approvare l’embargo al petrolio russo?
24 maggio 2022 • 20:25Aggiornato, 24 maggio 2022 • 20:27