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Abbiamo bisogno di tempo per raccontare i morti da Covid, oltre che per contarli

  • Novecentonovantatre è un numero che, letto insieme agli altri (all’indice di contagio abbassato, alle ospedalizzazioni, in terapia intensiva e no, in calo) pare meno spaventoso nonostante, ripeto, sia il più alto dall’inizio dell’emergenza pandemica.
  • Mi sono chiesta perché invece questo numero – proprio a me che vado dicendo da mesi sempre che i numeri devono essere letti in un contesto – mi abbia spaventato.
  • Forse questo siamo diventati – forse lo sono diventata, io – persone che per non vedere i morti, pensano alla vita e alle sue faccende. Anche a una vita rappresentata come una vicenda di mero consumo.

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