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Al Piano è legato il futuro dell’Italia e dell’Europa

  • Aver creato un debito europeo è stato uno strappo forte rispetto all’impostazione di molti paesi che hanno sempre ostacolato questa scelta perché la vedono come un sistema per scaricare i “vizi” di alcuni paesi sulle “virtù” degli altri.
  • È ovvio, perciò, che se l’Italia fosse incapace di utilizzare questo debito o addirittura lo utilizzasse male, l’esperimento risulterebbe fallito e non ci sarebbe più la possibilità di creare nuovo debito europeo per obiettivi comuni.
  • E, invece, sarebbe molto utile che l’Europa insistesse su questa strada, viste le sfide che ha di fronte, in termini di lotta al cambiamento climatico, esigenze di rendersi indipendente dalle fonti di energia importate, sfide per l’innovazione tecnologica e per la difesa comune.

Il Pnrr, finanziato dall’Unione europea, doveva rappresentare un consistente aiuto per modernizzare il paese e renderlo resistente alle crisi e, invece, sta diventando una sorta di incubo per l’Italia e per il suo governo. Sembra di essere nel racconto di Robert Louis Stevenson Dr Jekyll e mr Hyde. Varato dal secondo governo Conte, poi completato dal governo Draghi, il Pnrr deve ora essere attuato dal governo Meloni che lo vuole aggiornare, mentre si alternano fra i suoi ministri voci rinunciat

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