- Giudicarlo un test indicativo parrebbe un azzardo. Parliamo della domenica elettorale, di un turno amministrativo tutt’altro che banale (ventisei province, un migliaio di comuni, nove milioni di italiani) e di una scadenza referendaria che ha contribuito a delegittimare agli occhi di parecchi.
- Tra due settimane i ballottaggi racconteranno un’altra partita e potrebbero segnare un recupero da sinistra anche in situazioni che vedono le destre in vantaggio. Si vedrà.
- In questo caso, tolta l’amarezza per il risultato la semina c’è stata e potrebbe dare buoni frutti nella sfida decisiva tra un anno. Diversa, e più allarmante, la vicenda palermitana.
Giudicarlo un test indicativo parrebbe un azzardo. Parliamo della domenica elettorale, di un turno amministrativo tutt’altro che banale (ventisei province, un migliaio di comuni, nove milioni di italiani) e di una scadenza referendaria che la benemerita pattuglia radicale, in questa tornata col maldestro apporto leghista, ha contribuito a delegittimare agli occhi di parecchi. Dovendo partire da qui, e col rispetto per chi nella battaglia si è speso, direi che imputare il mancato quorum al sab



