- Il gruppo dirigente dell’Anpi ha inteso esternare la preoccupazione che il rafforzamento del dispositivo militare dell’Ucraina determini non soltanto un prolungamento e una intensificazione del conflitto, ma anche una sua estensione, foriera di esiti catastrofici.
- Come si fa a vedere in questa opinione l’implicita negazione del diritto all’autodifesa del popolo ucraino, o addirittura un sottinteso appello alla resa? Suvvia!
- Secondo il professor Vassallo, l’Associazione avrebbe subito una mutazione genetica, riducendosi a un ricettacolo di reduci della sinistra comunista e postcomunista. Ebbene, questa rappresentazione è non soltanto falsa, ma tradisce fors’anche un segreto auspicio.
Sarebbe sforzo vano, oltre che impari, ribattere colpo su colpo al fuoco incrociato che da settimane ha assunto a bersaglio l’Anpi per le sue valutazioni sulla guerra in Ucraina. Ogni tentativo di civile confronto delle idee si infrange infatti contro il muro del pregiudizio fazioso che anima gli attacchi virulenti mossi all’Associazione dei partigiani da parte delle corazzate del sistema dell’informazione. L’articolo ospitato martedì sul vostro quotidiano dal professor Salvatore Vassallo mer



