L’attacco al Colle appare come il tassello di una strategia politica più ampia. La delegittimazione di autorità di controllo, garanzia o bilanciamento – dipinte come parti di un complotto permanente contro un governo forte del sostegno popolare – finisce per presentare l’esecutivo come l’unica istituzione davvero “democratica”. In più, la rappresentazione del capo dello stato come avversario sembra funzionale a ottenere consenso sul suo depotenziamento, previsto dalla riforma del premierato
La vicenda che ha coinvolto Francesco Saverio Garofani, consigliere del presidente della Repubblica, poteva essere archiviata come un semplice retroscena: una frase incautamente pronunciata durante una cena su una terrazza romana. Invece il caso è diventato l’ennesimo detonatore di uno scontro istituzionale, amplificato fino a costituire il pretesto per trascinare direttamente il capo dello stato nel campo di battaglia politica. Ma non si tratta di un episodio isolato: è, invece, il tassello di


