La lezione del caso Starbucks

Per un’azienda i migliori influencer sono i suoi dipendenti

Copyright 2021 The Associated Press. All rights reserved.
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  • Un singolo dipendente, infatti, può creare un danno di immagine che si riverbera su tutti i colleghi fino all’ad e al marchio stesso. Al contrario, il comportamento positivo di un collaboratore può proiettare una luce positiva su tutta l’azienda.
  • Oggi più che mai per le imprese è diventato fondamentale trasmettere le giuste percezioni e presentare con trasparenza i propri valori.
  • In questo modo sarà possibile attrarre i talenti migliori e spingerli a contribuire non solo con il proprio lavoro ma anche con la propria partecipazione attiva agli obiettivi aziendali.

Il caffè americano va sorseggiato con calma. Lo sanno bene Rashon Nelson e Donte Robinson, che amano il caffè e amano prenderlo da Starbucks, la catena che ha fatto della qualità delle sue miscele e del comfort dei suoi negozi un marchio di fabbrica. Nelson, 23 anni, quando, insieme al suo amico, sta seduto al solito tavolo, aspettando un’altra persona per un appuntamento di lavoro. È un pomeriggio come tanti e Nelson scherza con Robinson. Ma quel giorno c’è un nuovo manager nel caffè, vedendol

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