- Presentare il Parlamento europeo come una banda di spreconi con stipendi da capogiro significa alimentare una concezione radicata ma fallace e disinformata del funzionamento delle istituzioni europee. Monica Frassoni spiega perché, e quali sono le condizioni reali.
- Quanto al Parlamento europeo, il problema non è certo quello degli stipendi. Ma quello di una politicizzazione spinta che in anni recenti ha spesso premiato la fedeltà piuttosto che la competenza: è questo uno dei lasciti più negativi e frustranti della “grosse Koalition” in salsa europea.
- Nei tempi dello scandalo corruzione, ci sono dunque molte cose da fare, prime fra tutte approvare rapidamente regole di maggiore trasparenza. Ma è soprattutto indispensabile vedere la rilevanza di ciò che si fa e decide a livello europeo, evitando caricature e imprecisioni che alla fine danneggiano proprio chi da qui si batte per rendere più efficace questo sistema imperfetto ma indispensabile.
Stimo molto Mario Giro e devo confessare il mio stupore leggendo il suo articolo “Gli stipendi alti non evitano la corruzione, tagliamo gli sprechi all’Europarlamento”, pieno di pregiudizi e di informazioni non esatte che contribuiscono ad amplificare una concezione radicata quanto fallace e disinformata del funzionamento delle istituzioni europee e del lavoro di funzionari, commissari e deputati. Un punto di vista europeo Ma prima di continuare è d’obbligo una premessa personale. Vivo a Br



