Sono anni che si ci si lamenta della lentezza e dell’inefficienza della macchina comunitaria proponendo l’idea perdente del sovranismo. L’unica strada che risolverebbe tutti problemi dell’Ue è la costituzione di una European federation costruita sul modello americano. Non attuarla metterebbe in pericolo la sua sopravvivenza
La «guerra più stupida del mondo», come il Wall Sreet Journal ha definito l’imposizione di dazi a moltissimi paesi del mondo, rischia di accendere la miccia che porta all’inflazione e alla recessione a cominciare dagli Stati Uniti.
Nell’imporre i dazi Donald Trump è stato molto duro con l’Unione europea, accusata di aver agito a danno degli Stati Uniti fin dalla sua costituzione, sostenendo così un inaccettabile falso storico. Trump ha inoltre minacciato l’uscita dalla Nato e la chiusura delle basi in Europa.
A Est la Russia non pare decisa a raggiungere un accordo di pace con l’Ucraina e, nel caso gli Usa abbandonassero veramente la Nato, potrebbe seriamente pensare a iniziare l’invasione delle repubbliche baltiche, uno scenario che oggi appare assurdo ma che non si può escludere a priori.
Il ruolo della Cina
La Cina sta allargando il suo mercato in oriente attraverso l’esistente Partenariato economico globale regionale (Rcep), che è un accordo di libero scambio tra 15 paesi dell'Asia-Pacifico, tra i quali la Cina, il Giappone, la Corea del Sud, l’Australia e la Nuova Zelanda. Si tratta del più grande accordo commerciale di libero scambio al mondo.
A questo si aggiungano i consistenti investimenti che la Cina sta destinando alla formazione e alla ricerca, investimenti che la pongono già all’avanguardia in molti settori chiave come l’intelligenza artificiale, le telecomunicazioni e i progetti spaziali. Così la Cina potrebbe in un futuro prossimo operare in un mercato così vasto da non aver bisogno del resto del mondo.
L’Unione europea
L’Unione europea è un altro grandissimo mercato con 400 milioni di abitanti con cultura media elevata. Di questi 400 milioni, nel 2020, 6,6 milioni erano scienziati e ingegneri che possono assicurare all’Europa l’innovazione tecnologica e scientifica in molti campi. L’Ue dispone poi di diversi centri di ricerca tra i quali il Jrc di Ispra, il Cern di Ginevra (unico al mondo), il Cec di Atene e l’Agenzia spaziale europea (Esa). Grazie a questi centri l'Europa produce un terzo delle conoscenze scientifiche sviluppate a livello mondiale.
L’Europa deve quindi prendere coscienza del suo valore e del suo enorme potenziale che possono renderla il paese più forte del pianeta.
In questo momento di smarrimento causato dalla politica americana si parla di controdazi, di rafforzare le relazioni commerciali con altre parti del mondo come Canada, Regno Unito, Australia, India e Brasile o addirittura di svalutare l’euro per rendere competitive le esportazioni europee. Sono provvedimenti che possono essere utili ma non risolvono il problema alla radice.
Sono anni che si ci si lamenta della lentezza e dell’inefficienza della macchina comunitaria proponendo l’idea perdente del sovranismo. L’unica strada che risolverebbe tutti problemi dell’Ue è la costituzione di una European federation costruita sul modello americano.
La European federation
Il 18 giugno 2004 il Consiglio europeo ha approvato il Trattato che adottava una costituzione per l’Europa, trattato che fu poi firmato più tardi nel corso dell'anno a Roma alla presenza del presidente del Parlamento europeo, Josep Borrell Fontelles.
Il trattato è stato approvato dal parlamento europeo e da quasi tutti i paesi membri, ma respinto dalla Francia (29 maggio 2005) vittima della sua grandeur e dai Paesi Bassi (1° giugno 2005) nel quadro dei rispettivi referendum nazionali.
Romano Prodi, che ha sostenuto questa Costituzione nel corso del suo mandato di presidente della Commissione europea, pensa che «quella Costituzione per l’Europa fosse un passo in avanti rispetto alla situazione attuale, specialmente per quanto riguardava la distribuzione dei poteri», ma non era il passo decisivo verso una federazione di stati perché manteneva ancora il Consiglio europeo con relative delibere all’unanimità che ancora oggi rappresenta il vulnus del funzionamento dell’Ue.
Invece, è proprio trasformando l’Unione europea in una federazione di stati che essa può diventare uno stato capace di competere con Cina e Usa e avere il giusto ruolo negli organismi internazionali come le Nazioni unite. I principali organi istituzionali sarebbero: un parlamento, espresso in una o due assemblee, un presidente della federazione con poteri simili a quelli del presidente della Repubblica federale tedesca o del presidente della Repubblica italiana, un governo nominato dal parlamento e formato dal Consiglio dei ministri e dal suo presidente.
Non vi sarebbe più il Consiglio europeo. Ci sarebbe allora un ministro della Difesa, un esercito federale e un ministro degli Affari esteri che esprimerebbe la voce di tutti gli stati membri della federazione. La formazione di un esercito europeo che possa rappresentare un reale deterrenza a difesa della federazione europea richiederà tempo ma non è certo con la recente decisione del cosiddetto riarmo che si procede in quella direzione.
Si sa che raggiungere tale risultato è molto difficile ma finché l’Ue resta un ente sovranazionale dove il parlamento ha modesti poteri, il Consiglio europeo decide all’unanimità ed è presente negli organismi internazionali solo come uditore, essa sarà irrilevante sul piano politico e diplomatico internazionale e con armi spuntate in campo economico.
Ed è proprio questa unanimità del Consiglio europeo che permette ai paesi sovranisti di ostacolare la costituzione della European federation. È assolutamente necessario riprendere in esame la Costituzione del 2004, che peraltro aveva molti istituti accettabili, e uscire da questa situazione di stallo anche per emanciparsi dagli Stati Uniti e dalla Nato.
© Riproduzione riservata