È difficile immaginare come Joe Biden avrebbe potuto salvare questo spettacolo deprimente, ma come un genitore nervoso sugli spalti ho silenziosamente dato indicazioni dalla tribuna. Nella mia fantasia, Biden si sarebbe dovuto preparare una serie di momenti tipo: «Non ti vergogni?» e «Abbatti questo muro!», utili a contenere la sua rabbia e a fare pause solenni e teatrali, esigendo - in modo esplicito da Trump, ma in realtà dal mondo intero – che lui denunci i neonazisti, che garantisca la transizione pacifica del potere, e che si assuma la responsabilità del benessere del paese.
Ma vai in guerra con il candidato che hai, non con il candidato che vorresti avere, e Biden se l’è cavata ragionevolmente bene in circostanze difficili, anzi, surreali.

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