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Boris Johnson si è dimesso, ma continuerà a fare danni

Prime Minister Boris Johnson walks back inside after reading a statement outside 10 Downing Street, London, formally resigning as Conservative Party leader, in London, Thursday, July 7, 2022. Johnson said Thursday he will remain as British prime minister while a leadership contest is held to choose his successor. (AP Photo/Frank Augstein)
Prime Minister Boris Johnson walks back inside after reading a statement outside 10 Downing Street, London, formally resigning as Conservative Party leader, in London, Thursday, July 7, 2022. Johnson said Thursday he will remain as British prime minister while a leadership contest is held to choose his successor. (AP Photo/Frank Augstein)
  • Si è dimesso. Con una dichiarazione sobria e sintetica, alle 12 e 30 di giovedì Boris Johnson ha ufficializzato le dimissioni da leader del partito conservatore e di conseguenza da primo ministro. Ma non se ne andrà presto.
  • La saga di Downing street è avvincente, ne parleremo ancora per molto tempo. Prepariamo i popcorn. Ma i marchingegni democratici sono creature fragili e complesse, vanno maneggiati con cautela, soprattutto quelli antichi. 
  • Johnson è finito, non c’è alcun dubbio. Ma con le conseguenze istituzionali, coi guasti al già fragile equilibrio costituzionale e coi danni all’immagine internazionale del Regno Unito, con gli effetti della Brexit e i contraccolpi sulla crisi in Nord Irlanda ci dovremo convivere tutti per un po’. Noi qui oltremanica; voi in Europa.

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