È una svolta di sistema e gli esperti ne sono profondamente convinti: ci vogliono sempre più investimenti governativi in piani di protezione dal clima (adaptation, in inglese), e non solo nella riduzione delle emissioni (mitigation). I governi stanno prendendo atto degli eventi naturali estremi in crescita a causa del cambiamento climatico e ci si deve proteggere mentre si procede con la riduzione delle emissioni. Così come fecero i Paesi Bassi negli anni Cinquanta costruendo una barriera di dighe sul mare del Nord sempre più efficienti per evitare le ricorrenti inondazioni del paese. Un recente report del centro studi Bruegel di Bruxelles, del 22 giugno scorso, scritto da Klaas Lenaerts, Simone Tagliapietra e Guntram Wolff, intitolato How can the European Union adapt to climate change?, propone che la Commissione europea porti all’attenzione dei paesi membri uno schema europeo di assicurazione, condizionato però alla realizzazione di piani di protezione dagli eventi climatici (adaptation plan). Se procedi nell’attuazione delle opere pubbliche per proteggerti dagli eventi climatici estremi puoi accedere a una assicurazione europea sui danni provocati dagli stessi eventi disastrosi.

Protezione europea

«Poiché i primi effetti del cambiamento climatico stanno diventando sempre più evidenti, è già chiaro che possono farlo diventare sempre più grave, a seconda di quanto aumenteranno le temperature: ma non tutti i paesi dell’Ue potrebbero essere colpiti nella stessa misura», scrivono i tre autori nel report. «La siccità che ha colpito Portogallo e Spagna nell’inverno del 2022 è un esempio inquietante di ciò che potrebbe essere in serbo per la maggior parte dei paesi a sud delle Alpi».

Ovviamente gli impatti saranno diversi anche tra i settori economici e gruppi sociali e saranno sempre più elevati, se non verranno prese le misure necessarie, in perdite di vite umane e in percentuale del Pil. Certo, l’adattamento al cambiamento climatico è principalmente una questione di azione regionale e locale, ma ci sono diversi motivi per cui anche l’Ue dovrebbe svolgere un ruolo di guida e controllo.

Il ruolo dell’Unione

Perché portare la questione climatica a livello europeo? Questa decisione comporterebbe vantaggi di scala, territoriali, ricadute e impatti che si riferiscono specificamente alle altre competenze dell’Ue, come la garanzia del funzionamento del mercato unico.

La Commissione europea ha messo già in campo finanziamenti per la transizione verde dell’economia nel Next Generation Eu, e ha altresì concentrato i suoi sforzi per creare una risposta efficace dell’Ue in caso di catastrofi climatiche. Queste due strategie hanno guidato i progressi in materia a livello dell’Ue.

Tuttavia, assistiamo a una mancanza di conoscenza, consapevolezza di priorità politiche e finanziamenti tra alcuni responsabili politici nazionali, uniti a una debole attuazione delle politiche necessarie per fronteggiare la minaccia del cambiamento climatico.

Che fare, dunque? L’attuale strategia dell’Ue non affronta questo problema a sufficienza, in quanto obiettivi vincolanti e misurabili sono assenti e non richiesti agli stati membri. La cooperazione tra i governi è invece necessaria per rafforzare la definizione delle politiche e i compiti. Senza interventi coordinati la minaccia di divergenza economica causata dal clima tra gli Stati membri rimarrebbe irrisolta.

I tre autori di Bruegel danno tre suggerimenti ai politici in risposta a questi problemi: Creare un quadro di governance a tre livelli basato su un’intensa cooperazione e informazione-condivisione per stabilire piani di adattamento vincolanti; istituire un’assicurazione a livello europeo contro i danni causati dai cambiamenti climatici, con contributi nazionali legati al raggiungimento degli obiettivi auto scelti nei piani di adattamento; aumentare i finanziamenti ex ante per l’adattamento mirando a una maggiore spesa nell’ambito dell’Ue a livello regionale e politiche agricole in particolare all’adattamento nelle regioni più vulnerabili, e dalla creazione di uno strumento finanziario dell’Ue per la protezione delle infrastrutture e delle catene del valore che hanno rilevanza a livello di Ue.

Una proposta troppo ambiziosa? Forse ma spesso il processo di integrazione dell'Unione europea è passata proprio attraverso la necessità di affrontare in modo unitario le crisi che via via si presentavano ai vari stati membri.

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