Il presidente argentino, mentre la sua rivoluzione anarco-capitalista sta fallendo, ha inscenato un concerto hard rock. Considerato lo storico e affettuoso legame tra Argentina e Italia, il rischio emulazione potrebbe essere reale
C’è qualcosa di straordinariamente surreale nel modo in cui Javier Milei sta affrontando la crisi della sua rivoluzione anarco-capitalista. Dalla motosega ai fuochi d’artificio, la presentazione del suo libro, La construcción del milagro, è stata metà comizio metà concerto dove lui stesso, chiodo e taglio alla Quadrophenia d’ordinanza, ha intonato hit argentine in un rito negazionista del disastro in chiave hard rock. Una sorta di Heineken Jammin Festival ma con la corruzione al posto dei Metall



