- Ci sono i “luoghi” che parlano, che raccontano, che spiegano la Palermo di oggi, una Palermo che ha tanta voglia di somigliare alla Palermo di ieri.
- Totò Cuffaro è sicuro di vincere. Nonostante il rumore che ha accompagnato la sua ricomparsa, nonostante l'indignazione di magistrati ed ex magistrati, di Maria Falcone e altri familiari di vittime, lui ha lanciato una sfida contro una Palermo che aveva già perso prima.
- I procuratori generali del Consiglio d’Europa prima tutti all’aula bunker e poi tutti a mangiare nel ristorante gestito dal figlio dell’ex ministro Saverio Romano, un grande amico di Cuffaro. A Palermo si può fare tutto e il contrario di tutto.
Stordita da una tempesta di parole, prigioniera dei suoi riti, Palermo non sta cambiando: Palermo è già cambiata. E proprio mentre commemora i suoi “eroi”, nel trentennale della morte di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, Palermo risucchia sé stessa e si mostra in tutta la sua ambiguità. È un momento particolare per la Sicilia e per la sua capitale, un passaggio decisivo, epocale. È stata con ogni probabilità la città che, più di ogni altra in Italia, ha saputo con fatica e sofferenza scrol



