«Le foto degli assembramenti mostrano scene ingiustificabili, irrazionali, irresponsabili», dice il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia.

Nel conformismo che domina il dibattito pubblico italiano, ora è il momento di indignarsi per lo shopping di Natale. Ma fermiamoci un secondo a chiederci come è possibile che un paese di persone tutto sommato razionali, che ha perfino imparato a mettersi la mascherina in pubblico, fa qualcosa di così assurdo come assediare i negozi per comprare regali che poi non potrà consegnare, viste le restrizioni in vigore nei giorni di Natale.

Nel 2017 l’economista Richard Thaler ha vinto il premio Nobel per i suoi lavori di economia comportamentale che, in politica, sono diventati l’approccio della “spinta gentile”, o del paternalismo morbido: molti governi le hanno applicate, basta dare piccoli stimoli alle persone per farle andare nella direzione desiderata, molto più efficaci delle imposizioni dall’alto dirigiste.

Piccoli stimoli, come un rimborso simbolico delle loro spese natalizie se scaricano una app, escono di casta e vanno in un negozio fisico a comprare qualcosa pagando con la carta di credito.

Certo, c’è il problema che poi quei regali non si riescono a consegnare a parenti e amici lontani e nessuno ha voglia di fare acquisti solo per se stesso, visto che sciarpe, borse, cravatte e tute da sci neanche si possono sfoggiare in occasioni sociali, ora.

E allora ecco le indiscrezioni passate ai giornali sul fatto che il governo sta pensando di rivedere le restrizioni appena decise per i giorni delle feste, con il presidente del Consiglio che annuncia addirittura di voler lasciar decidere su questo il parlamento (una presa in giro, visto che Camera e Senato non hanno tempo per deliberare nulla prima di Natale e neppure il modo, visto che non possono emendare decreti della presidenza del Consiglio).

Così gli italiani vengono di fatto prima pagati  (con soldi pubblici) e poi incoraggiati a vincere i propri timori sanitari – più che fondati – e a correre nei negozi.

Per convincere anche i più scettici, si osserva un inquietante calo dei tamponi che fa crollare il numero dei nuovi casi positivi (ma non quello dei morti) e crea l’atmosfera giusta.

Risultato raggiunto, la presidenza del Consiglio può finalmente annunciare trionfante che «già compaiono i primi cittadini che hanno maturato il diritto all’Extra Cashback di Natale: sono infatti 15mila i partecipanti che hanno già raggiunto la soglia minima delle 10 transazioni necessarie per ottenere il rimborso del 10 per cento sugli acquisti effettuati con carte e app di pagamento entro il 31 dicembre 2020».

A proposito dei rischi di questo periodo che combina occasioni di incontri sociali e minore percezione del pericolo, il solito Nino Cartabellotta della fondazione Gimbe ha scritto:  «Un burrone senza parapetto non può essere, da solo, considerato istigazione al suicidio di massa». Mancava giusto una “spinta gentile” e il governo ha deciso di darla.

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