- L’approccio del governo alla riforma fiscale è chiaro fin dal suo insediamento: dev’essere una riforma organica, non un insieme di modifiche estemporanee di singole imposte.
- Draghi ha ragione a non voler anticipare discussioni che devono guardare alla riforma nel suo complesso.
- Ma potrebbe essere più candido nell’ammettere che, quando verrà il momento, le imposte immobiliari potrebbero crescere, anche in coerenza con lo spirito di una riforma che dovrà tassare meno le persone e più le cose, meno il lavoro e più il patrimonio.
L’approccio del governo alla riforma fiscale è chiaro fin dal suo insediamento: dev’essere una riforma organica, non un insieme di modifiche estemporanee di singole imposte. Credo fosse questa anche la ragione della risposta, forse troppo stizzita, che il premier Mario Draghi dette al segretario del Pd Enrico Letta quando propose, forse con troppo anticipo, di aumentare l’imposta di successione per finanziare i giovani. Nessun provvedimento va considerato a sé stante. Anche perché le consegue



