Il problema del debito dietro lo spread basso

C’è un iceberg sulla rotta dell’Italia verso la ripresa

  • L’economia dell’eurozona è tornata in recessione nel primo trimestre, con una contrazione del Pil dello 0,6. Ma i mercati guardano avanti.
  • Se crediamo nella ripresa europea, bisogna aspettarsi un costo del debito pubblico molto più alto di quello al quale oggi si finanzia il Tesoro, anche se la Bce continuasse a intervenire.
  • Un vincolo stringente per il Pnrr e le riforme collegate perché la crescita del Pil (a prezzi correnti) dovrà superare, e non di poco, il maggior tasso sul debito pubblico affinché il rapporto debito/Pil si riduca stabilmente negli anni, scongiurando il rischio di una crisi finanziaria.

La ripresa negli Stati Uniti sta superando qualunque aspettativa: nel primo trimestre il Pil è cresciuto dell’1,6 per cento rispetto ai 3 mesi precedenti; e l’aumento dl reddito disponibile a marzo è stato il più elevato dal 1949. I piani di spesa per le infrastrutture e per il welfare dell’amministrazione Biden le metteranno il turbo, né preoccupa l’aumento delle imposte visto che in Borsa ci si attende una crescita degli utili societari del 34 per cento, che porterà oltre il 19 la redditivi

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