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Quella per il centrismo è un’ossessione malata

  • I “piccoli leader” dell’ipotetico centrismo all’italiana non sono moderati. Non lo è Matteo Renzi, non lo è Emma Bonino che è, per l’appunto, “radicale”. Non lo è, per sua continua dichiarazione, nemmeno Carlo Calenda che addirittura si offende se viene così apostrofato.

  • Cosa rimane delle caratteristiche del centro? Forse l’equidistanza, uno spazio politico che non vuole confondersi né con la sinistra nè con sovranisti, nazionalisti, leghisti, separatisti e soprattutto post-fascisti. Ma questa connotazione è più “contro” che “per”. 

  • Ecco quindi che con i parametri che trascinano nel presente eredità della prima e della seconda Repubblica, questo centrismo appare appunto una ossessione più malata che splendida.

«È tornata la splendida ossessione del centro», così intitola l’editoriale di Domani, firmato da Nicola Imberti, in una domenica soleggiata che dovrebbe orientare all’ottimismo. Salvo che la nube nera salita sabato 9 ottobre a coprire il cielo politico italiano, in una Roma che ha rivisto gli squadristi, diminuisce l’ottimismo e soprattutto non produce sentimenti molto moderati. Torna in rete la magnifica vignetta di Novelli in cui Sandro Pertini, vestito come sempre in modo inappuntabile m

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