- Nello schema di task force per gestire il Recovery Fund delineato dal premier Conte ci sono due punti critici. Il primo riguarda la progettazione. Un nodo che affligge tradizionalmente la capacità di realizzazione degli investimenti pubblici in Italia, e di cui non si dice quasi niente.
- L’altro nodo è quello della valutazione dei progetti che devono integrarsi nei grandi assi. Questo problema non è toccato, anche se si sa che i progetti ci sono già e sono stati raccolti nei mesi scorsi, non si sa bene come.
- Se non si progettano interventi realmente integrati ma si sceglie una sommatoria di progetti tirati fuori dai cassetti, tra loro slegati anche se già pronti, corriamo il pericolo di ricadere nei vecchi vizi di frammentazione e indebite ingerenze politiche.
E’ difficile offrire al dibattito pubblico un quadro chiaro e insieme pacato e argomentato dei veri nodi critici relativi al Recovery Plan. A prima vista la violenta polemica esplosa negli ultimi giorni sembra tutta leggibile come un classico scontro di potere per il controllo di un ammontare di risorse europee di straordinarie proporzioni. Che ci sia questa motivazione dietro le critiche al presidente del consiglio, oltre a possibili altre legate a giochi politici di corto raggio, appare diffi



