- Se l’inflazione di oggi sia transitoria o ci sia il rischio di un’inversione della tendenza di lungo termine è la decisione chiave per la politica monetaria. Per capirlo bisogna osservare le aspettative, che però in questo momento sono contraddittorie.
- Per il mercato obbligazionario l’impennata nei prezzi è temporanea, anche confidando pienamente nell’operato della Fed.
- Il differenziale di rendimento tra i titoli di stato a 30 e 5 anni, misura delle aspettative a lungo termine, dopo la riunione della Fed è crollato e l’inflazione attesa implicita si è stabilizzata intorno al 2,5 per cento, il massimo degli ultimi 15 anni.
La riunione delle Federal Reserve (Fed) di questa settimana è stata definita la più importante da quando Powell la guida. In gioco ci sono quattro interrogativi con implicazioni durature, e non solo per l’economia americana. A maggio i prezzi al consumo americani sono saliti del 4,9 per cento, l’aumento più elevato dal 1992; 3,8 anche sottraendo la componente volatile di energia e alimentari, ovvero il doppio dell’obiettivo del 2 per cento della banca centrale. A monte, i prezzi alla produzione



