- Nella conferma di un giudizio condivisibile e condiviso, per cui la ’ndrangheta e la lotta alle ’ndrine non possono essere affare (solo) dei tribunali, non dispiace questo riconoscimento storico all’impegno dell’istituzione ecclesiastica.
- Lo testimonia, d’altra parte, la figura di un beato, padre Pino Puglisi, ucciso perché prete. Non era un eroe, eppure, era proprio in quella sua normalità il movente della condanna a morte decretata dai fratelli Graviano.
- La Commissione vaticana sta valutando di comminare la scomunica ai mafiosi, ma è solo una pena medicinale per sollecitare la conversione e il cambiamento di vita, anche dei peggiori killer.
Il corsivo dello storico Enzo Ciconte del 25 luglio sul fatto che la ’ndrangheta non possa essere soltanto un affare dei tribunali, riservava un interessante passaggio alla chiesa: «In Calabria non c’è solo la magistratura a fare la lotta alla ’ndrangheta. C’è, ad esempio, la chiesa che da molto tempo a questa parte ha, seppure con lentezza, superato le criticità del passato e ora mostra un reale impegno. C’è ancora tanto da fare, ma la strada è tracciata. E non a caso in Calabria, a Sibari, pa



