Per non presentarsi a mani vuote al Climate Ambition Summit organizzato oggi dall'Onu, il Consiglio europeo ha raggiunto l'intesa sui nuovi obiettivi di medio termine dell'Unione: taglio delle emissioni del 55 per cento entro il 2030, per arrivare a zero entro il 2050.
- A cinque anni dalla firma, gli accordi di Parigi hanno retto e l’unico paese che ha provato a uscirne, gli Stati Uniti, sta tornando indietro. Sono 110 i paesi nel mondo che hanno annunciato un percorso verso la neutralità climatica.
- Il problema attuale sono strumenti e obiettivi a breve e medio termine, non all’altezza delle ambizioni. Il Consiglio europeo ha promesso di tagliare il 55% delle emissioni nette entro il 2030. La comunità scientifica chiedeva il 65 per cento, il Parlamento europeo il 60 per cento.
- Il ruolo italiano: la sviluppo delle rinnovabili è troppo lento, rischiamo di investire su tecnologie che ci allontanano dagli obiettivi e il dibattito nazionale sulla transizione energetica non c’è mai stato.
È finito da poco il novembre globalmente più caldo di sempre, siamo nell'autunno più caldo della storia europea e gli ultimi cinque anni sono stati i più caldi da quando le temperature vengono misurate, classifica nella quale entrerà - sul podio - anche il 2020. È con questo clima non eccellente che arriviamo al quinto anniversario degli accordi di Parigi, firmati il 12 dicembre del 2015. Per non presentarsi a mani vuote al Climate Ambition Summit organizzato oggi dall'Onu, un faticosissimo Cons



