No vax. No green pass. Non è facile stabilire un identikit del no vax medio. Il fenomeno è profondamente trasversale. Ai neofascisti da una parte rispondono militanti ex Pci dall’altra. Nel mezzo ogni categoria umana e professionale. Ogni ceto economico esistente.

Un identikit, almeno uno solo, non è possibile, anche perché questi individui null’altro hanno in comune oltre all’avversione per la vaccinazione di massa e al documento che la comprova e permette di circolare. Non un ideale, né valore. O meglio, il cemento fondante sta nel disvalore che li unisce.

Definire questo disvalore semplicemente come ignoranza rischia di essere riduttivo, perché molti di costoro hanno corredi culturali tutt’altro che secondari, non hanno nella stragrande maggioranza dei casi alcuna formazione scientifica, questo sì, ma per il resto appartengono in larga parte alle élite del nostro paese.

Il disvalore che unisce questo esercito di persone non è l’ignoranza, ma qualcosa di più profondo e pericoloso. Dopo la fratellanza sbandierata dai balconi, dopo le canzoni da un condominio all’altro, gli “andrà tutto bene” con arcobaleni al seguito, molti di noi si sono svegliati dentro una forma di individualismo nuovo e supremo.

Di questo parliamo. Un egoismo che mette la vita del singolo ben più in alto di qualsiasi concetto di comunità. Di fondo, i negazionisti non credono più al racconto di una comunità che esiste grazie ai gesti del singolo, comandata da istituzioni che, malgrado tutto, puntano alla sopravvivenza e al benessere di tutti.

Ai loro occhi è crollato il patto narrativo che ci tiene assieme, che ci fa rispettare le stesse leggi, obbedire alle medesime norme.

Dal momento che il racconto di una società coesa è crollato, l’unica regola esistente è quella della natura, della prepotenza e della sopravvivenza a scapito degli altri. Ecco perché ridurli a ignoranti rischia di essere una sottovalutazione imperdonabile.

La storia insegna che rivoluzioni e guerre sono spesso partite da fiammate che apparentemente poco o nulla avevano a che fare con la politica. Ma la politica non è solo quella dell’amministrazione centrale e di quelle locali. Politica è vita di un territorio, e cultura di un popolo. In questo senso, i no vax sono la cosa più politica degli ultimi anni, e non sono certo di incoraggiamento per il tempo che ci aspetta.

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