La revisione

Clima e inflazione: perché la nuova strategia della Bce aumenta l’incertezza

  • Dopo un lungo percorso, la Bce ha comunicato la revisione di alcuni aspetti cruciali delle sue strategie. Il più rilevante è che cambia l’obiettivo da raggiungere.
  • La stabilità dei prezzi non è più identificata con un’inflazione vicina ma inferiore al 2 per cento annuo, come è stato negli ultimi anni, ma con la tendenza al 2 per cento nel medio periodo.
  • Nel concreto questo significa escludere aumenti automatici del costo del denaro o altre politiche restrittive quando l’indicatore scelto dalla Bce per misurare l’inflazione arriva al 2 per cento, come successo a maggio.

La buona notizia è che aumentano le probabilità che la Banca centrale europea tenga per molto tempo i tassi di interesse bassi, come serve all’Italia per non essere schiacciata dal suo debito pubblico. La cattiva è che la politica monetaria dell’eurozona si avvia verso un futuro poco prevedibile. E sui mercati finanziari l’incertezza non è mai una bella cosa. Specie per i paesi ad alto debito, come l’Italia, che nelle fasi di incertezza sono i più colpiti quando gli investitori declinano i lo

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