- Così come ci sono stati buoni motivi per ammettere al suffragio poveri, analfabeti e donne, molti ce ne sono per riflettere sulla rappresentanza dei minori.
- E’ un punto chiave della natura della rappresentanza. Governi e parlamenti prendono decisioni che vanno oltre la durata dei loro mandati e impegnano le generazioni future. Lo si ripete tutti i giorni a proposito del debito pubblico.
- Particolarmente in società gerontocratiche, come l’Italia o il Giappone, per quanto saggi e previdenti, elettori ed eletti sono meno portati a occuparsi del futuro. Dar voce alle classi di età più giovanili sarebbe dunque necessario. Ma in che modo?
Quando Enrico Letta ha proposto di estendere il voto ai sedicenni, molti hanno espresso forti dubbi, sottolineando l’immaturità, la dipendenza dai social di molti giovani, o hanno riferito che gli stessi ragazzi, interrogati in aula, si sono dichiarati impreparati, poco interessati. Va da sé – che banalità! – che ci sono ragazzi spaventosamente immaturi e superficiali, molto più di ieri, ed altri di eccezionale maturità, molto più di ieri. Altrettanto ovvio è che sono più i primi dei secondi. S



