Il cda in scadenza

Come salvare la Rai dalla prossima spartizione di poltrone tra i partiti

Stefano Colarieti/LaPresse
Stefano Colarieti/LaPresse
  • L’essenziale della riforma consiste nello scompigliare il meccanismo di nomina, prescrivendo con la forza di una legge che il “collegio” investito dei poteri proprietari sia composto da membri nominati ciascuno per suo conto e con diverse durate di mandato.
  • In tal modo non scadranno tutti insieme e il gioco di singoli rimpiazzi potrà fare evolvere l’assortimento politico culturale, ma senza esporlo a improvvisi ribaltoni.
  • Ogni forza politica dotata di un minimo di senno non designerà asini docili alla soma e al comando, ma persone capaci di pesare sempre e comunque in un collegio dagli equilibri imprevedibili.

Fra poche settimane il consiglio di amministrazione Rai suggellerà il suo terzo bilancio e giungerà quasi simultaneamente alla scadenza del mandato. Non ha avuto vita facile, preso in mezzo fra il Conte gialloverde e quello giallorosso, e ha sostanzialmente perso tempo fra i ludi ricorrenti delle nomine e i piani industriali, costosi, ma pensati per la carta e attentissimi a evitare i nodi da tagliare. Ecco dunque che a tre anni dall’ultima infornata non è avanzata di un millimetro la soluzio

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