- La settimana di Sanremo, in Italia, è una di quelle cose inevitabili: come le tasse, la morte e il governo tecnico.
- Giovani, artisti, professionisti e intellettuali potevano serenamente fregiarsi di ignorarlo, facendone pure un vanto.
- È diventato un evento mediatico imprescindibile, tutti ne parlano, tutti lo commentano e i dissidenti vengono ferocemente repressi attraverso un’esclusione sociale che in confronto i No-vax senza green pass sono dei detentori di diritti esclusivi e privilegiati.
La settimana di Sanremo, in Italia, è una di quelle cose inevitabili: come le tasse, la morte e il governo tecnico. C’è stato un tempo, ormai antico, in cui la nota competizione canora poteva serenamente essere ignorata, perché sembrava un evento ormai riservato perlopiù solo alle anziane signore in pelliccia, agli habitué e agli appassionati della televisione. Giovani, artisti, professionisti e intellettuali potevano serenamente fregiarsi di ignorarlo, facendone pure un vanto. In quegli anni



