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Consob, perché il capitalismo italiano si merita l’imbarazzante Paolo Savona

  • Governo, forze politiche, elettori  hanno così tanto a cuore il buon funzionamento dei mercati finanziari che ogni presidente della Consob riesce a far rimpiangere il proprio predecessore.
  • Perché il nostro è un mercato dove le relazioni contano ancora molto, a volte più dei capitali; e dove gli imprenditori preferiscono non quotarsi, o farlo altrove. 
  • Quanto al tormentone Del Vecchio-Caltagirone-Generali-Medibanca, se non altro per una questione anagrafica, arriverà presto all’ultima puntata. A quel punto la Borsa italiana diventerà ancora più irrilevante e il problema della Consob e del suo presidente si sarà risolto da solo.

A proposito della pubblica esternazione di Paolo Savona che, rispondendo alle critiche di inattività sulla vicenda Generali da parte della Consob, accusava l’organizzazione che presiede di tenerlo in ostaggio, Giovanna Faggionato si domandava su queste colonne: «Davvero il mercato italiano si merita un presidente di un’autorità così incapace di gestire il suo ruolo?».  Temo che la risposta sia affermativa. Perché i presidenti e i commissari della Consob li nomina il governo e le forze politic

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