- Torna la voglia di indicizzare i redditi per difenderli dall’inflazione, con il rischio di riproporre la spirale inflazionistica da cui siamo usciti con tante difficoltà negli anni Novanta.
- Il merito allora è stato degli accordi sulla scala mobile e al nuovo modello di contrattazione salariale uscito dal patto sociale favorito dall’allora presidente della Repubblica Carlo Cazeglio Ciampi. E proprio a quegli accordi occorre tornare, a mio avviso, se si vogliono difendere i salari ed evitare la spirale inflazionistica.
- Ridurre la durata temporale dei contratti salariali è, a mio avviso, la soluzione giusta per evitare di tornare alle indicizzazioni che finiscono per perpetuare e amplificare i processi inflazionistici.
L’inflazione sta salendo e sta generando una rapida riduzione del potere d’acquisto degli italiani, con il rischio che si avvii una spirale di stagflazione, dove l’ascesa dei prezzi riduce la capacità di spesa delle famiglie italiane fino a generare un calo dei consumi. Questa riduzione è particolarmente elevata per salari e pensioni che non hanno la possibilità di variare nel breve termine, mentre professionisti ed imprese possono in parte difendersi aggiustando i loro prezzi. Torna così l



