- La Cop26 è l’ultima possibilità per avviare quella trasformazione profonda della società e dell’economia che può evitare il collasso climatico. Ma i leader globali non sembrano all’altezza della sfida.
- Nonostante il discorso ambientale abbia pervaso istituzioni e media mainstream, non è entrato per davvero nelle agende di governo, perché alla nostra classe dirigente manca un vero pensiero ecologico.
- La forma mentale con cui si progettano le politiche del clima è ancorata a modelli di convivenza ormai sorpassati. Se non risolviamo questo disallineamento, non saremo in grado di fare quel che è necessario per assicurarci un futuro degno su questo pianeta.
A poche ore dalla chiusura del G20, con le sue fotografie di rito e l’usuale comunicato pieno di buone intenzioni, si apre subito un altro fronte chiave per i leader mondiali: la Cop 26. Il vertice sul clima più importante degli ultimi cinque anni avrà luogo a Glasgow ed è l’ultima spiaggia per rimettere il mondo sui binari degli impegni presi nel 2015 con l’Accordo di Parigi. Mostrarsi sensibili verso la crisi climatica non basta più. Contano solo i fatti. E i fatti li vedremo al termine dei



