il commento

Copenaghen, le sfide dell’Europa ai tempi della “non pace”

Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy insieme ad Antonio Costa e a Mette Frederiksen
Il presidente ucraino Volodymyr Zelenskiy insieme ad Antonio Costa e a Mette Frederiksen

Stretta fra l’aggressività di Putin e l’indifferenza (o addirittura l’ostilità) di Trump, l’Europa stenta ancora a trovare la coesione e la determinazione per difendersi e proteggersi. Il vertice di Copenaghen serve soprattutto per rispondere a paradigmi di sicurezza completamente nuovi

Il clima inconsueto in cui si è svolto il vertice informale dei leader Ue (e anche quello della Comunità politica europea) – in una Copenaghen protetta da navi, aerei e radar anche di altri paesi – è indicativo del contesto in cui si trova oggi l’Europa. Non siamo in stato di guerra, anche se un conflitto sanguinoso e distruttivo è in corso ai nostri confini da oltre tre anni. Ma non siamo neppure in condizioni di pace: il concetto di un-peace, del resto, circola già da alcuni anni negli studi s

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