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Così Di Maio s’inventa statista di protesta (e di proposta)

LaPresse
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  • Statisti non si nasce, si diventa. Di Maio sembra avere capito, contrariamente a molti fra i Cinque stelle, ma anche negli altri partitini italiani, che la situazione politica e sociale in Italia è molto brutta e che le soluzioni debbono essere non proclamate, ma impostate con cura e fatte maturare
  • Si è reso conto che bisogna passare dalla protesta a qualcosa di più della proposta, alla traduzione concreta in comportamenti. Del resto, ha già avuto molto e non ha bisogno di sgomitare.
  • Grazie alla deroga alla regola dei due mandati potrà svolgerne anche un terzo, quindi, può proiettare il suo pensiero, la sua azione e la sua ambizione (e ne ha, eccome, ed è legittima) anche oltre l’orizzonte del secondo governo Conte.

Statisti non si nasce, si diventa. È un processo lungo, spesso tormentato, qualche volta l’esito è un riconoscimento postumo. Nel 2005, quando divenne cancelliera per la prima volta, pochissimi pensarono che Angela Merkel si sarebbe trasformata in una statista. Ammetto che il paragone con Luigi Di Maio che, sicuramente, statista non nacque, è comunque azzardato, ma se pensiamo ai loro rispettivi punti di partenza, il tragitto compiuto dal già due volte ministro del Movimento 5 stelle è lungo ass

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