- Nel giro di poco tempo, Salvini dovrà decidere se cedere all’ala governista e convertirsi ad una “ragionevolezza” che non piacerà a una parte dell’elettorato leghista.
- Rischia così di perdere voti a favore di Fratelli d’Italia, lasciando al contempo ai Cinque Stelle campo libero nel ritorno alla polemica contro i poteri forti e le oligarchie.
- L’alternativa è scommettere sui dividendi che un’opposizione a Draghi potrebbe fruttare quando le ferite economico-sociali della pandemia esploderanno in tutta la loro forza.
Far buon viso a cattivo gioco è uno dei tanti imperativi non scritti della politica. Non c’è quindi da stupirsi se Matteo Salvini ha definito pubblicamente «un gran bel giorno» quello che è coinciso con la caduta di Conte e il simultaneo preannuncio dell’incarico a Draghi. È stato un modo per cercare di arruolarsi nella schiera dei soddisfatti dell’esito di una crisi sul cui svolgimento il centrodestra non ha esercitato alcuna influenza – perdendo semmai pezzi marginali nella vicenda della ca



