- Di fronte ai milioni di persone fuggite in poco più di un mese dall’Ucraina, l’Ue ha reagito prontamente con la direttiva per la protezione temporanea. Ciò che a lungo è stato denigrato come l’idealismo astratto dei confini aperti oggi appare non solo necessario, ma possibile.
- Questa mutazione repentina sarà duratura? Cosa dobbiamo attenderci nel tempo che viene, soprattutto se la guerra dovesse perdurare e il numero di profughi aumentare ancora? Nella crisi del 2015 la solidarietà lasciò rapidamente il campo all’ostilità più feroce e alle barriere di filo spinato.
- Sembra decisivo ora il fatto che i flussi siano largamente composti di donne e bambini, nonché l’affinità somatica, religiosa, culturale tra le persone accolte e le società di accoglienza. L’Europa è dunque cambiata o tratterà quella in atto come una risposta “eccezionale”?
La crisi dei profughi ucraini mette l’Europa di fronte a un bivio
04 aprile 2022 • 20:50Aggiornato, 05 aprile 2022 • 09:41